Le sigarette elettroniche NON sono innocue

Per quanto riguarda le sigarette elettroniche a base di nicotina, queste generano un aerosol che, oltre alla nicotina, contiene metalli pesanti, formaldeide, acroleina e altre sostanze sotto forma di particolato fine, dai noti effetti dannosi cardiovascolari e respiratori; inoltre, nel lungo periodo potrebbero aumentare il rischio di tumori. Nella letteratura scientifica ci sono già prove degli effetti dannosi per la salute correlati all’uso della sigaretta elettronica. Alcuni studi infatti indicano che l’uso della sigaretta elettronica aumenterebbe la frequenza cardiaca e la pressione del sangue e il rischio di malattie cardiovascolari, tra cui l’infarto miocardico. Altre ricerche suggeriscono che l’uso delle sigarette elettroniche negli adolescenti possa aumentare le riacutizzazioni dell’asma e provocare tosse e respiro sibilante.
Il Comitato scientifico della Commissione europea, che valuta i rischi sanitari emergenti (SCHEER – Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks) nella sua valutazione sugli effetti sulla salute delle sigarette elettroniche riporta un potenziale irritativo per le vie respiratorie e potenziali rischi per la salute cardiovascolare. Inoltre, non vanno sottovalutati i potenziali rischi dovuti all’esposizione cumulativa cioè nel lungo periodo a sostanze cancerogene come nitrosamine, acetaldeide e formaldeide. Ha inoltre evidenziato rischi connessi all’esposizione passiva.

I prodotti a tabacco riscaldato NON sono innocui

Per quanto riguarda invece i prodotti a tabacco riscaldato, nell’aerosol generato è stato rilevato un contenuto di nicotina simile alla sigaretta, e diverse sostanze dannose presenti anche nel fumo di sigaretta, come composti organici volatili, idrocarburi policiclici aromatici e monossido di carbonio, sebbene in quantità inferiore. L‘Istituto Superiore di Sanità, nella sua valutazione del dossier su IQOS (il primo prodotto a tabacco riscaldato lanciato sul mercato italiano) presentato dalla Philip Morris conclude che, a parità di uso e sulla base dei dati forniti dall’azienda, non ha trovato prove di una riduzione del rischio rispetto alla sigaretta tradizionale. Inoltre, ha evidenziato anche il rilevamento di una ventina di sostanze chimiche nocive in quantità maggiori rispetto al tradizionale fumo di sigaretta e di nuove sostanze potenzialmente tossiche e nocive non contenute nel fumo, di cui si ignorano gli effetti sulla salute derivanti da un uso nel lungo termine.
Istituzioni importanti, tra cui l’Accademia Nazionale delle Scienze, Ingegneria e Medicina statunitense e l’Organizzazione Mondiale della Sanità sono tutte concordi nello sconsigliarne l’uso in persone che non hanno mai fumato. In modo particolare per i prodotti a tabacco riscaldato, l’OMS mette in guardia anche i fumatori che decidono di passare dalla sigaretta a questi prodotti, dal momento che si tratta di prodotti del tabacco, che ad oggi non hanno ancora dimostrato di essere più sicure del fumo e che contengono una quantità di nicotina simile a quella contenuta nella sigaretta, pertanto mantengono la dipendenza dalla nicotina. Il timore è che il passaggio a questi prodotti potrebbe allontanare eventuali fumatori intenzionati a smettere dalla volontà di smettere.

Meno tossicità ma NON minor rischio per la salute

Sebbene ci sia un consenso scientifico generale nel considerare che il passaggio completo dalla sigaretta tradizionale alle sigarette elettroniche e ai prodotti a tabacco riscaldato porti a un’esposizione ridotta ad alcune sostanze tossiche, sono necessari più studi indipendenti, soprattutto sui prodotti a tabacco riscaldato, prima di arrivare a conclusioni esaustive sulla loro sicurezza. Stando però a quanto emerge dagli studi, spesso chi fa uso di questi nuovi prodotti è un consumatore duale, ossia utilizza anche la sigaretta tradizionale. Sebbene non se ne conoscano ancora bene gli effetti, l’uso duale d sigaretta elettronica (o del tabacco riscaldato) abbinato al fumo di sigarette
convenzionali rappresenta una delle principali preoccupazioni nel dibattito in corso sui potenziali benefici e danni dei nuovi prodotti del tabacco.

I giovani sono particolarmente esposti

Sebbene le aziende che li producono e li vendono indicano che questi nuovi prodotti sono destinati ai fumatori adulti, il design tecnologico, l’enorme varietà di gusti (soprattutto per quanto concerne le sigarette elettroniche) e le strategie di marketing – che arruolano influencer per promuoverli sui social (es Instagram e Tik Tok) e sponsorizzare eventi alla moda e musicali nelle varie città italiane, sembrano puntare invece soprattutto ai più giovani, tra cui anche quelli che non hanno mai fumato.
Partiamo dal fatto che si tratta di prodotti a base di nicotina, sostanza che influisce negativamente sul cervello in via di sviluppo dei ragazzi e che crea dipendenza. Non sappiamo se fanno più o meno male della sigaretta, ma il loro utilizzo comporta comunque dei rischi per la salute. Infine, da alcuni studi emerge che rappresentano un primo passo verso l’uso delle sigarette tradizionali, cosa che potrebbe vanificare i progressi derivanti da anni di lotta al fumo.
Infatti in un recente studio longitudinale condotto in Italia, è stato visto che gli utilizzatori di tabacco riscaldato o di sigarette elettroniche, tra cui vi sono anche non-fumatori o ex-fumatori di sigarette tradizionali, sono a maggior rischio di iniziare o riprendere a fumare.

Cosa indicano i dati nazionali sulla diffusione di questi prodotti tra i giovani?

L’indagine trasversale ESPAD condotta su un campione di circa 16.000 studenti tra i 15 e i 19 anni indica che nel 2018 il 6.9% dei ragazzi faceva uso corrente di sigarette elettroniche e che il 4.5% le abbinava alla sigaretta. Per quanto riguarda i prodotti a tabacco riscaldato, il 2% degli studenti ha dischiarato di utilizzarli insieme ad altri prodotti a base di nicotina. Se si guardano poi i dati del Global Youth Tobacco Survey che ha indagato l’abitudine al fumo in un campione di 1500 studenti dai 13 ai 15 anni, l’uso della sigaretta elettronica è risultato ancora più alto: 17.5% così come lo è l’uso duale (sigaretta elettronica + sigaretta) pari a 9.4%. Anche in questa fascia di età la prevalenza dei prodotti a tabacco riscaldato si attesta intorno al 2%.

Fonte

Altroconsumo – Tobacco Endgame. I PRIVILEGI FISCALI CHE POSSONO NUOCERE ALLA SALUTE