La propaganda dei nuovi prodotti usa lo slogan: “E’ il catrame che uccide i fumatori, non la nicotina!”. Consumando questi prodotti, i fumatori possono sostituire le sigarette con prodotti che emettono meno catrame, senza dover rinunciare alla dipendenza dalla nicotina. Ma quale è il reale contributo dei nuovi prodotti alla disassuefazione dal fumo?

Le sigarette elettroniche aiutano a smettere di fumare?


Studi effettuati in contesti clinici

Sebbene ci siano studi sulle sigarette elettroniche che ne mostrano l’efficacia, seppur modesta, come ausilio per smettere di fumare, quando utilizzate in un contesto clinico e con un supporto comportamentale, le prove nel complesso non sono conclusive né esaustive.
Inoltre, a causa dell’eterogeneità non solo dei dispositivi presenti sul mercato (con batterie più o meno potenti in grado di scaldare differentemente i liquidi ed emettere più o meno nicotina), ma anche dei liquidi (circa 16000 aromi presenti sul mercato) e del modo differente di “svapare” da parte di chi le utilizza, ne risulta una certa variabilità nella composizione dell’aerosol che viene inalato, sia in termini di tipo che di concentrazione di sostanze tossiche generate. Ciò non permette di generalizzare i risultati di un singolo studio a tutte le sigarette elettroniche presenti sul mercato.

Studi effettuati sulla popolazione

Gli studi che ne hanno analizzato l’efficacia fuori dal contesto clinico, nel caso per esempio in cui il fumatore decide di acquistare la sigaretta elettronica e di provare a smettere di fumare da solo e senza alcun supporto, indicano che i fumatori non smettono di fumare ma fanno un uso duale di sigaretta elettronica e sigaretta tradizionale. Tale strategia però non comporta benefici reali né per la salute né nella disassuefazione dalla sigaretta.

C’è quindi bisogno di studi più solidi prima di arrivare a conclusioni definitive. Motivo per cui, la maggior parte delle istituzioni internazionali non ne raccomanda l’uso a questi scopi in modo generalizzato a tutta la popolazione dei fumatori.

In base alle prove esistenti, l’unico uso delle sigarette elettroniche che può apportare benefici è quello da parte di fumatori che vogliono smettere di fumare e non riescono a smettere con metodi che si basano su prove più solide (es terapia farmacologica e supporto psicologico).
Esemplare è il caso dell’Australia che ha deciso di bandire l’uso fai da te della sigaretta elettronica con nicotina, rendendola acquistabile solo con prescrizione medica.

I prodotti a tabacco riscaldato aiutano a smettere di fumare?


Per quanto riguarda invece i prodotti a tabacco riscaldato non possono essere considerati uno strumento di disassuefazione dal fumo dal momento che contengono tabacco e mantengono nei fumatori la stessa dipendenza da nicotina della sigaretta tradizionale (avendo un contenuto di nicotina simile). La European Respiratory Society ha prodotto un position paper (leggi la traduzione in italiano) in cui ne sconsiglia l’utilizzo quale strumento di riduzione del danno da fumo, in quanto, non offre benefici in termini di disassuefazione dal fumo. Infatti, sebbene il passaggio dalla sigaretta classica a questo tipo di prodotto riduca verosimilmente il livello di esposizione ad altre sostanze tossiche, espone comunque a rischi. Le stesse preoccupazioni relative all’uso duale con la sigaretta valgono anche per questi prodotti, per cui sarebbero necessari più studi indipendenti per analizzare gli effetti sulla salute derivante da un uso combinato di tabacco riscaldato e sigaretta tradizionale.

Fonte
Altroconsumo – Tobacco Endgame. I PRIVILEGI FISCALI CHE POSSONO NUOCERE ALLA SALUTE