Inchiesta di Altroconsumo scopre che la vendita online è spesso senza regole, dall’autorizzazione alla vendita fino alle modalità di smaltimento
«Abbiamo acquistato sul web 15 e-cig monouso: dieci risultavano prive di autorizzazione alla vendita in Italia, tre avevano quantità di nicotina superiori ai limiti di legge, vari e-shop non sono registrati come prevede la normativa e non richiedono i documenti per evitare acquisti da parte di minorenni. Solo pochi rispettano la normativa sui rifiuti elettronici (Raee). Lo abbiamo segnalato all’Agenzia delle dogane e dei Monopoli e ai ministeri. Tanti i pericoli per i ragazzi e per l’ambiente.»
Con queste parole, l’11 luglio 2023, Altroconsumo ha presentato la sua inchiesta.
Perché l’inchiesta è importante
Le sigarette elettroniche usa-e-getta, introdotte in Italia nel 2021, sono attualmente il prodotto di tendenza nel mercato. Basti pensare che, secondo i dati dell’Agenzia dei Monopoli, i tipi di usa-e-getta registrati in Italia sono diventati ben 803, e-cig che differiscono per marchio, aroma, quantità di nicotina. Esse sono dotate di una batteria precaricata e di un serbatoio pre-riempito di e-liquid. Sono pronte per l’uso e utilizzabili fino a quando non si esauriscono batteria ed e-liquid. Il liquido contiene nicotina, derivata dal tabacco o sintetica, spesso sotto forma di sali, ma può anche non contenere nicotina.
Le usa-e-getta sono pericolosamente attraenti per i ragazzi per i loro additivi aromatici, il design colorato e accattivante, il fatto che possano essere facilmente mimetizzate come se fossero pennarelli colorati.
Come è stata effettuata
Altroconsumo ha acquistato online, da sette e-shops, 15 diversi tipi di sigarette elettroniche monouso e ha potuto così verificare se erano prodotti autorizzati alla vendita, se erano rispettati i limiti massimi di contenuto di nicotina, il divieto di vendita ai minori, e adeguate le informazioni in etichetta. I problemi riscontrati sono stati molti.
I risultati dell’inchiesta
Tutte le e-cig usa-e-getta controllate erano di produzione cinese, tranne una che non dichiarava la provenienza. Questi i risultati principali. facendo click sul link, si può trovare
- La maggioranza delle e-cig prive di autorizzazione in Italia, più della metà dei siti di vendita non registrata in Italia
- Tre e-cig con nicotina pericolosamente oltre i limiti
- Quattro siti su sette non verificano l’età
- Avvertenze sulla salute in etichetta: 11 e-cig non regolari
- Ambiente, Raee: solo tre prodotti sono in regola
Questi dati potrebbero spiegare molte cose
Il mercato on-line delle e-cig è in larga parte fuori controllo. Qualsiasi ragazzino può acquistare e-cig usa-e-getta prive di autorizzazione, tramite siti di e-commerce privi di autorizzazione. Si tratta di un canale aperto per diffondere lo svapo tra gli adolescenti il che può, almeno in parte spiega, l’elevata frequenza di ragazzi italiani di 13-15 anni che svapano.
L’adolescente ha scarse informazioni su quanta nicotina assorbe svapando e-cig usa e getta. Nell’Unione Europea, la concentrazione massima di nicotina è del 2% (20 mg/ml) ma in tre prodotti di Puff Bar, una delle marche più di tendenza, questo limite massimo è ampiamente superato: Puff Bar Mango ha 5% di nicotina (pari a 50 mg per ogni millilitro di liquido), Puff Bar Flow Lychee Ice e Puff Bar Plus Lychee Ice hanno serbatoi rispettivamente di 3,5 ml e 6,5 ml, laddove il limite in UE è fissato a 2 ml.
Con questi valori, un ragazzino potrebbe arrivare a consumare in uno o due giorni, tanta nicotina quanta se ne assorbe fumando 2-3 pacchetti di sigarette. Altro che prodotti innocui!
Trova tutte le informazioni su:
Altroconsumo. E-cig monouso acquistate sul web: 10 su 15 non hanno l’autorizzazione alla vendita