Commercializzata in e-sigarette usa-e-getta, e-liquids e bustine di nicotina può ampliare ancora di più l’offerta di prodotti che procurano dipendenza
Nel 2021, è stata messa in vendita negli Stati Uniti una sigaretta elettronica usa-e-getta (Puffbar), contenente nicotina non derivata dal tabacco ma sintetizzata in laboratorio.
Al 14 maggio 2022, l’Agenzia federale USA deputata al controllo del tabacco, la Food and Drug Administration, aveva ricevuto quasi un milione di domande di autorizzazione per prodotti a base di nicotina sintetica, da oltre 200 distinte società. Nello stesso tempo, la società Puff aveva contestato, sul piano giuridico, il potere di controllo della FDA nel caso di prodotti non derivati dal tabacco.
In Europa, la Puff dichiara di vendere le sue sigarette elettroniche usa-e-getta riempite con sali di nicotina, non sappiamo se a base di nicotina sintetica o derivata dal tabacco. Ma è presumibile che in un futuro prossimo, anche nel nostro paese i produttori cercheranno di vendere e-liquids, e-cig usa-e-getta e bustine di nicotina, a base di nicotina sintetica.
Le conseguenze dell’introduzione della nicotina sintetica sul mercato non sono ben prevedibili, ma si possono ipotizzare alcuni problemi per le politiche di controllo del tabacco.
- Sul piano legale, in Italia, l’attuale definizione di “prodotto del tabacco” non include la nicotina non derivata dal tabacco e ciò potrebbe indurre l’industria di prodotti con nicotina sintetica a contestare l’autorità delle agenzie regolatorie.
- I metodi chimici per distinguere la nicotina sintetica da quella derivata dal tabacco possono essere anche molto complessi e costosi, un problema non da poco per gli istituti preposti ai controlli della sicurezza dei prodotti di consumo.
- Si può, inoltre, prevedere che risulterà accelerata l’attuale tendenza verso la diversificazione di prodotti a base di nicotina. Di conseguenza, potrebbe aumentare anche l’uso e il policonsumo (uso di più tipi di prodotti) da parte dei fumatori.
- Infine, la nicotina di sintesi potrebbe essere manipolata per ottenere sostanze chimicamente simili ma aventi effetti più o meno diversi nel senso della tollerabilità, del potere additivo o altre caratteristiche. Qualcosa che ricorda ciò che avviene nel mercato illegale per sostanze come amfetamine e metamfetamine.
La nicotina sintetica sono due, anzi tre
La nicotina esiste sotto forma di due molecole che hanno la stessa composizione, ma configurazione spaziale diversa (enantiomeri), non perfettamente sovrapponibili. Si chiamano S-nicotina e R-nicotina.
La nicotina presente nel tabacco è al 99% S-nicotina e tutte le conoscenze sugli effetti della nicotina sull’uomo sono in realtà riferiti alla S-nicotina. Invece, la nicotina sintetica presente nelle puff-bar è costituita per il 50% da S-nicotina e l’atro 50% da R nicotina.
Anche altri produttori hanno sviluppato metodi per sintetizzare la S-nicotina pura, ora aggiunta ad e-liquid commercializzati negli Stati Uniti e nel Regno Unito.
L’analisi per i controlli dei prodotti con nicotina sintetica dovrebbe differenziare il contenuto di S-nicotina e di R-nicotina e la nicotina naturale da quella sintetica.
Per identificare S-nicotina e R-nicotina si deve usare una apparecchiatura per l’analisi cromatografica ad alta prestazione che è molto costosa.
I metodi per differenziare la S nicotina sintetica dalla S nicotina derivata dal tabacco non sono stati ancora messi completamente a punto ma dovrebbero basarsi sul fatto che la sintesi chimica della nicotina si effettua a partire da prodotti petrolchimici e quindi fossili, per cui è possibile utilizzare il metodo del radiocarbonio utilizzato per la datazione dei materiali in archeologia e non solo.
La nicotina sintetica non è identica a quella derivata dal tabacco
Mentre la nicotina derivata dal tabacco è al 99% S-nicotina, quella delle Puff-bar è per il 50% S-nicotina e per il 50% R -nicotina.
La R -nicotina è circa 10 volte meno potente della S -nicotina, per quanto riguarda la capacità di attivare i recettori cerebrali, ma si sa poco o nulla sulle differenze riguardo agli effetti farmacologici e metabolici. Attualmente, l’esatto meccanismo fisiologico della variazione dei rapporti R-nicotina e S-nicotina, così come quello dei sali di nicotina, non sono stati completamente studiati, sollevando ulteriormente la preoccupazione della salute pubblica sui rischi a lungo termine dovuti al consumo.
Potrebbe aprirsi, in Italia, un contenzioso legale come negli Stati Uniti?
Negli Stati Uniti la società Puff ha sostenuto che la nicotina sintetica non è un prodotto del tabacco e, di conseguenza, non dovrebbe essere soggetta all’autorità che regola i prodotti del tabacco, la Food and Drug Administration. Ma, recentemente, la Corte Suprema degli USA ha confermato l’autorità della FDA per l’autorizzazione e controllo dei prodotti con nicotina e l’agenzia ha comunicato che nessun e-liquid a base di nicotina sintetica è stato autorizzato, la Puff è stata ammonita ed è stato ordinato il ritiro della e-cig con nicotina sintetica dal mercato. E in Italia? In Italia i «prodotti del tabacco» sono definiti come prodotti di consumo costituiti, anche parzialmente, da tabacco. I liquidi per sigarette elettroniche a base di nicotina sono considerati prodotti del tabacco in base al fatto che la nicotina è un derivato del tabacco. In quanto tali, sono soggetti a procedure di autorizzazione e controllo da parte del Ministero della Salute, per il profilo sanitario, e della Agenzia dei Monopoli per la commercializzazione. Perciò il rischio che si apra un contenzioso legale e le sigarette elettroniche e le bustine di nicotina contenenti nicotina sintetica esiste e bisognerebbe prevenirlo.
Il Legislatore potrebbe decidere che, sotto il profilo legale, i prodotti a base di nicotina sintetica sono equiparati a quelli a base di nicotina derivata dal tabacco. Ad esempio, in California il prodotto del tabacco è definito come “Un prodotto, destinato al consumo umano, contenente … tabacco o nicotina …”.
C’è da augurarsi che Ministero della salute, Governo e Parlamento Italiani adeguino le definizioni giuridiche senza indugi.
Non si può lasciare l’informazione sulla nicotina sintetica solo nelle mani dei produttori
L’esperienza della commercializzazione di prodotti con “tobacco free nicotine” negli Stati Uniti ci fornisce alcuni dati utili riguardo di tali prodotti.
Innanzitutto, l’etichettatura riposta informazioni spesso oscure. Tra le centinaia di marchi di sigarette elettroniche usa-e-getta disponibili sul mercato, è molto difficile sapere esattamente quali di essi usano nicotina sintetica, poiché questo non viene dichiarato sul prodotto stesso. La ricerca più recente ha sottolineato che i vari e-liquids contengono rapporti diversi di R-nicotina e di S-nicotina, esponendo quindi gli utilizzatori a livelli più alti di R-nicotina o a livelli inferiori di S-nicotina rispetto a quelli a cui erano abituati.
Inoltre, alcuni studi hanno evidenziato che il termine stesso di tobacco-free nicotine è fuorviante perché molti giovani lo interpretano come “assenza di nicotina” oppure può creare confusione sul fatto che il consumo di questi prodotti violi o meno i divieti di fumo nelle scuole, nei luoghi di lavoro o in altri luoghi.
Si può far passare le informazioni fornite dalla industria senza verifiche? La storia del tabacco ci dice: NO!
Fonte
Jordt S-E. Synthetic nicotine has arrived. Tob Control 2023;32:e113–e117.
Associazione svizzera peer la prevenzione del tabagismo. Puff Bar e altre sigarette elettroniche monouso
Food and Drug Administration. Regulation and Enforcement of Non-Tobacco Nicotine (NTN) Products. 9 June 2023
The Truth. What is the tobacco free nicotine