La ERS contraria alla cosiddetta strategia di riduzione del danno proposta dall’industria del tabacco
Il Comitato per il Controllo del Tabacco dell’European Respiratory Society (ERS) ha aggiornato la sua posizione nei confronti dei nuovi prodotti del tabacco: sigarette elettroniche, tabacco riscaldato (Heat Tobacco Products – HTP) e sacchetti di nicotina, in base alle evidenze scientifiche attuali.
Secondo l’ERS, questi prodotti, creano dipendenza a causa del loro contenuto di nicotina e, sebbene gli effetti a lungo termine sulla salute di questi prodotti non siano ancora completamente compresi, emergono dalla letteratura potenziali rischi per la salute.
L’industria del tabacco sostiene che l’attuale indirizzo della Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco orientato alla regolazione della produzione e marketing del tabacco sia sbagliato ed afferma che, per ridurre il fumo fino ad eliminarlo, bisogna sostituire le sigarette tradizionali con questi nuovi prodotti, la cosiddetta strategia della riduzione del danno. Tuttavia mancano, tuttora, prove indipendenti sufficienti per supportare tali affermazioni.
Tutti i nuovi prodotti a base di nicotina creano una forte dipendenza e sono, anche loro, dannosi. Non si può permettere all’industria di utilizzare questi prodotti per compromettere l’attuazione della Convenzione Quadro sul Controllo del Tabacco.
In questa fase, la priorità assoluta è ridurre il consumo di tabacco e proteggere i giovani dalla dipendenza dei nuovi prodotti che potrebbero normalizzare il consumo di tabacco.
L’Unione Europea assegna al controllo del tabacco un ruolo prioritario per la prevenzione delle malattie e punta a una “generazione senza tabacco” entro il 2040. Di conseguenza, l’ERS afferma di non raccomandare alcun prodotto dannoso per i polmoni e non può raccomandare la riduzione del danno come strategia di popolazione per ridurre il fumo e il tabacco.
Posizioni sui nuovi prodotti e sulla strategia della riduzione del danno del tabacco
Le posizioni dell’ERS sui nuovi prodotti e il loro ruolo nella riduzione del danno del tabacco che erano state formulate nel 2019, vengono oggi aggiornate sulla base delle evidenze più recenti. Si tratta di otto dichiarazioni che affrontano le tre tematiche di fondo: (i) la riduzione del danno, (ii) gli effetti sulla salute della popolazione, (iii) l’utilità nella cessazione del fumo.
Riduzione del danno
Posizione 1: Nonostante le affermazioni dell’industria del tabacco sulla cosiddetta riduzione del danno, esiste una legittima preoccupazione riguardo ai potenziali rischi per la salute a lungo termine dei nuovi prodotti.
L’ERS mantiene la propria posizione secondo cui manca di un solido supporto scientifico indipendente a sostegno dell’affermazione che i nuovi prodotti sono meno dannosi, un’idea che invece l’industria del tabacco sfrutta e utilizza, in modo improprio, a scopo di lucro commerciale (1, 14). Si tratta di sigarette relativamente nuove rispetto alle sigarette convenzionali e la comprensione dei loro effetti a lungo termine sulla salute resta limitata.
Tuttavia, dalla prima dichiarazione ERS del 2019 (35) ad oggi, si sono accumulate prove che indicano potenziali effetti avversi sulla funzione respiratoria e cardiovascolare, effetti che contribuiscono allo sviluppo di malattie respiratorie e cardiovascolari croniche negli esseri umani (17, 20, 36).
Dato che non esiste un livello sicuro di esposizione a queste sostanze, la posizione dell’ERS sta a confermare che tutti i prodotti della nicotina e del tabacco comportano intrinsecamente rischi, soprattutto considerando il loro incerto impatto sulla salute a lungo termine.
Posizione 2: Gran parte delle prove sulla riduzione del danno provengono dall’industria delle sigarette, che ha una lunga esperienza nella manipolazione della scienza per favorire i propri interessi finanziari.
Spinta da obiettivi commerciali, l’industria del tabacco ha tutto l’interesse a sostenere che i nuovi prodotti riducono i rischi. L’industria del tabacco ha una storia ben documentata di inganni e di azioni deliberate a partire dagli anni ’50: la negazione del collegamento fumo-cancro ai polmoni (37), seguita da affermazioni di riduzione dei danni grazie ai filtri delle sigarette (38), o alle sigarette light e ultralight, promosse perciò come alternative “più sane”, nonostante prove contraddittorie (39). Questa condotta testimonia che per l’industria, i profitti sono prioritari rispetto alle preoccupazioni per la salute pubblica.
Le prove emergenti sottolineano la necessità di esaminare attentamente, dal punto di vista scientifico, i nuovi prodotti; in particolare i tentativi dell’industria di influenzare il dibattito scientifico a favore dei nuovi prodotti e della “riduzione del danno”. Recenti revisioni della ricerca su questi prodotti hanno rivelato che molti studi a favore della riduzione del danno sono stati finanziati dall’industria e presentano un rischio sostanziale di bias (36,40). La ricerca indipendente è fondamentale per ottenere informazioni affidabili sulla sicurezza e sui rischi di questi prodotti, consentendo maggiore comprensione e soprattutto una valutazione imparziale del loro potenziale di “riduzione del danno” e del loro impatto sulla salute pubblica (17, 36)
Effetti sulla salute pubblica
Posizione 3: Anche se i nuovi prodotti di nicotina e di tabacco presentasssero, per i singoli consumatori, rischi inferiori, rispetto alle sigarette tradizionali, essi possono causare danni maggiori a livello di popolazione.
Sebbene le prove suggeriscano che alcuni nuovi prodotti potrebbero potenzialmente ridurre i rischi individuali per i fumatori accaniti che non sono riusciti a smettere con altri metodi basati sull’evidenza (36,41,42), è fondamentale considerare il danno potenziale che i nuovi prodotti comportano a livello della popolazione, soprattutto tra gli individui inesperti o ignari riguardo alla nicotina o al tabacco e tra la popolazione più giovane.
Senza una forte regolamentazione, la disponibilità e la promozione di prodotti nuovi ed emergenti potrebbe portare all’iniziazione al consumo di tabacco tra i non fumatori. Allo stesso modo, potrebbe impedire ai fumatori di smettere completamente o portare al consumo duplice o polivalente, contribuendo in modo significativo al peso globale del tabacco (43,44). L’ERS sottolinea l’importanza di valutare attentamente l’uso dei nuovi prodotti nel controllo del tabacco, considerando i rischi potenziali e il loro impatto “netto” a lungo termine sulla salute della popolazione. Di conseguenza, l’ERS mantiene un atteggiamento cauto e non raccomanda l’uso nuovi prodotti.
Posizione 4: Prove sempre più forti dimostrano che, tra i giovani, i nuovi prodotti a base di tabacco e nicotina costituiscono la porta d’ingresso alla dipendenza dalla nicotina e all’iniziazione al fumo. L’aumento del consumo dei nuovi prodotti solleva preoccupazioni sulla dipendenza e sui rischi per la salute dei giovani (15).
Le evidenze scientifiche suggeriscono che, per i giovani non fumatori che usano le sigarette elettroniche, aumentano re le possibilità di usare le sigarette in età più avanzata (45, 46). Inoltre, i sapori accattivanti e le pubblicità associate a questi prodotti svolgono un ruolo significativo nell’indirizzare gli adolescenti verso la dipendenza dalla nicotina. Una recente revisione di 189 studi sulle sigarette elettroniche ha concluso che i giovani non fumatori che usano le sigarette elettroniche hanno una probabilità sostanzialmente maggiore di iniziare a fumare (17).
Sebbene sia impegnativo dimostrare la natura causale di questa associazione, l’ERS riconosce l’esistenza degli effetti dannosi sulla salute e del potenziale passaggio dalle sigarette elettroniche alla sigaretta tradizionale, in particolare tra i giovani (18).
Posizione 5: La mancata considerazione dei fattori di contesto può comportare danni a livello di popolazione derivanti dai nuovi prodotti a base di nicotina e di tabacco.
La riduzione del danno a livello di popolazione dovrebbe considerare diversi fattori di contesto, quali l’accessibilità dei prodotti, la legislazione e le politiche, i profili degli utenti e le fasi dell’epidemia del tabacco (47). In specifiche circostanze controllate, ad esempio nei paesi con una bassa prevalenza di fumatori e in contesti clinici, alcuni di questi prodotti possono offrire una potenziale riduzione del rischio per i forti fumatori che altrimenti non smetterebbero di fumare (48),
Tuttavia, la regolamentazione di questi prodotti varia da paese a paese. Questa eterogeneità introduce potenziali effetti avversi a livello di popolazione. I nuovi prodotti, se non regolamentati in modo efficace, potrebbero rinormalizzare il consumo di tabacco e nicotina e impedire la cessazione del fumo, attraendo nuove generazioni di consumatori di nicotina, portandole alla dipendenza.
Alla luce di queste complessità, l’adesione al “principio di precauzione” è cruciale per la comunità del controllo del tabacco. Questo principio enfatizza le misure preventive di fronte a potenziali danni alla salute umana o all’ambiente, anche quando manca un pieno consenso scientifico circa la natura causale delle associazioni (49). Abbracciando questo principio, la comunità del controllo del tabacco può garantire una regolamentazione vigile di questi prodotti, dando priorità alla salute pubblica e riducendo al minimo i potenziali danni.
Smettere di fumare
Posizione 6: La soluzione migliore non è passare a prodotti alternativi ma smettere completamente di fumare.
Una recente ricerca ha esaminato l’uso delle sigarette elettroniche per aiutare i fumatori accaniti a smettere in un ambito clinico (41,42). Sebbene, in alcuni casi dimostrino la loro efficacia, in particolare nei paesi ad alto reddito come il Regno Unito (48), persistono incertezze riguardo all’efficacia dei nuovi prodotti, al di fuori di un contesto clinico, all’equilibrio generale tra rischi e benefici e all’impatto a lungo termine sulla salute per coloro che continuano a utilizzarli dopo aver smesso di fumare.
L’ERS mantiene una ferma posizione secondo cui tutti i prodotti a base di nicotina e tabacco creano una forte dipendenza e sono dannosi. Per i fumatori attuali, la completa cessazione di tutti i prodotti a base di nicotina è l’obiettivo raccomandato per raggiungere la libertà dalla dipendenza e ridurre le malattie legate al tabacco (1, 35).
Inoltre, promuovere la cessazione completa del fumo è la strategia ottimale di sanità pubblica per aumentare i tassi di cessazione e ridurre il consumo di fumo. Di conseguenza, l’ERS non supporta l’utilizzo di questi dispositivi come terapia sostitutiva per gli attuali fumatori. Quando sono necessari aiuti per la cessazione, è preferibile utilizzare interventi basati sull’evidenza, come la terapia sostitutiva della nicotina (NRT) o i farmaci per smettere di fumare (50).
Posizione 7: Esiste l’evidenza che i consumatori di nuovi prodotti del tabacco e della nicotina, spesso, non sostituisconore completamente le sigarette tradizionali, ma usano due o più prodotti del tabacco (uso duale).
Le dichiarazioni dell’industria del tabacco riguardo alla “strategia di riduzione del danno” si basano sul presupposto infondato che i fumatori sostituiranno completamente le sigarette convenzionali con nuovi prodotti. Tuttavia, molti continuano a fumare alternando le sigarette tradizionali con quelle elettroniche e/o a quelle a tabacco riscaldato. Sono i cosiddetti utilizzatori duali o poli-utilizzatori (44, 51). Essi rischiando una maggiore esposizione a sostanze tossiche e una più forte dipendenza dalla nicotina (52).
Questa tendenza è evidente da studi basati sulla popolazione, che hanno evidenziato che, tra gli utilizzatori di nuovi prodotti, un’ampia percentuale era composta da persone che fumavano anche sigarette, cosiddetti duali o poliutenti (51, 53, 54).
Posizione 8: Non esistono prove che, nel tempo, i fumatori con elevata dipendenza e bassa motivazione a smettere siano aumentati. E l’affermazione dell’industria del tabacco secondo cui le attuali misure di controllo del tabacco sono inefficaci è fuorviante.
L’industria del tabacco ha sfruttato in modo fuorviante il concetto di “riduzione del danno”, suggerendo che la completa cessazione dalla nicotina e dal tabacco non è sempre possibile o desiderata dai consumatori (35).
Inoltre, prove recenti hanno dimostrato che non vi è alcun o spostamento dei fumatori verso modelli di consumo caratterizzati da maggiore dipendenza e minore motivazione a smettere. Al contrario, gli studi indicano uno spostamento nel tempo verso modelli di fumo più leggeri (55-57). I dati Eurobarometro 2020 rivelano che oltre il 51% dei fumatori attuali nell’Unione Europea ha tentato di smettere, e la maggior parte dei consumatori lo ha fatto senza ausili (51). Inoltre, la prevalenza del fumo negli Stati membri dell’UE è diminuita negli ultimi dieci anni, portando a una riduzione dei fumatori giornalieri (58). Questi risultati mettono in discussione le affermazioni dell’industria ed evidenziano l’efficacia delle politiche di controllo del tabacco per ridurre l’uso del tabacco e promuovere la cessazione del fumo in tutto il mondo.
Leggi Differenze tra le posizioni attuali dell’ERS e quelle del 2019
Fonte
Tzu-Hsuan Chen D, Grigg J, Filippidis FT, et al. European Respiratory Society statement on novel nicotine and tobacco products, their role in tobacco control and “harm reduction”. Eur Respir J 2024.
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