Silvano Gallus, ricercatore dell’Istituto Mario Negri, ha commentato
Un ampio studio condotto su oltre 13.000 persone colpite da ictus e un numero equivalente di soggetti di controllo ha confermato un dato ben noto: il rischio di ictus dei fumatori estremamente elevato.
Nei paesi ad alto reddito, come l’Italia, i fumatori hanno un rischio di ictus tre volte superiore rispetto ai non fumatori, e quasi il 20% di tutti gli ictus può essere attribuito al fumo.
Questi risultati confermano che il fumo non è legato solo al rischio di tumore del polmone e altre malattie respiratorie, ma rappresenta anche un determinante cruciale per le malattie cardio e cerebrovascolari, tra le principali cause di morte in Italia.
L’ictus cerebrale è una primaria causa di morte e disabilità, a livello globale
Secondo le stime del Global Burden of Disease, dal 1990 al 2021, il carico di morte e disabilità da ictus cerebrale, nel mondo, è aumentato.
Nel 2021, si sono verificati 11,9 milioni di nuovi casi. I nuovi casi più quelli verificatisi negli anni precedenti e sopravvissuti erano 93,8 milioni. Nello stesso 2021, l’ictus con 7,3 milioni di decessi (il 10,7% del totale dei decessi) è stata la terza causa di morte dopo la cardiopatia ischemica e il COVID-19.
Inoltre, l’ictus è stata la quarta causa più comune di anni in buona salute persi per morte prematura o disabilità (il 5,6% di tutti i DALY).
Al fumo è attribuibile il 13,8% dei casi di ictus, al fumo passivo il 4,4%. Con questo dato, il fumo segue come importanza l’ipertensione arteriosa (56,8%) e l’inquinamento da polveri sottili (16,6%).
Esistono misure efficaci, accessibili e convenienti per migliorare il controllo di tutti i fattori di rischio dell’ictus. Nel caso del fumo le misure che servono sono quelle incluse nella Convenzione Quadro per il Controllo del Tabacco dell’OMS.
Le proposte basate sul mercato di prodotti alternativi alla sigaretta sono fallimentari
Con la cosiddetta strategia della riduzione del danno, l’industria del tabacco sostiene che introducendo sul mercato prodotti alternativi alle sigarette tradizionali, é possibile ridurre il numero di fumatori. Questi, avendo a disposizione, a prezzi accessibili, prodotti meno tossici, come le sigarette elettroniche, avrebbero tutto l’interesse a passare dal fumo allo svapo. In tal modo, sarebbe il mercato stesso a rimediare ai danni che ha causato. Una ipotesi suggestiva che ha illuso vari decisori politici che si sono impegnati nel creare le condizioni per favorire la promozione e la vendita delle sigarette elettroniche convinti che queste avrebbero spazzato via le sigarette.
Un esame spassionato della realtà è stato effettuato da Glantz ed altri autori che, in un lavoro recentemente pubblicato sull’autorevole New England Medical Journal Evidence , mostrano che i rischi di ictus cerebrale (e delle malattie cardiovascolari in genere) non erano diversi tra consumatori di sigarette elettroniche e quelli di sigarette tradizionali. Invece, i rischi di ictus (e di malattie cardiovascolari in genere) erano più elevati tra i consumatori duali, cioè quelli che consumano sia sigarette tradizionale che sigarette elettroniche, cioè la maggioranza di consumatori di sigarette elettroniche.
in conclusione
Ridurre il rischio di ictus cerebrale è necessario e possibile, evitando di fumare e svapare. La politica dovrebbe impegnarsi nell’attuare le misure della Convenzione Quadro per il controllo del Tabacco, che dissuadono i cittadini da fumare e svapare.
Fonte
Tobacco use and risk of acute stroke in 32 countries in the INTERSTROKE study: a case–control study. EclinicalMedicine 2024;70: 102515 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38516107/
GBD 2021 Stroke Risk Factor Collaborators. Global, regional, and national burden of stroke and its risk factors, 1990–2021: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2021. The Lancet Neurology. 18 September 2024. doi: 10.1016/S1474-4422(24)00369-7.
Glantz SA, Nguyen N, Oliveira da Silva AL. Population-Based Disease Odds for E-Cigarettes and Dual Use versus Cigarettes. NEJM Evid. 2024 Mar;3(3):EVIDoa2300229. doi: 10.1056/EVIDoa2300229. Epub 2024 Feb 27. PMID: 38411454.