Esistono prove che il fumo è associato alla gravità del quadro clinico della COVID-19.
Questa la ragione della raccomandazione, valida per tutti, di non fumare; se si fuma, smettere; se non si fuma, non iniziare!
Non sappiamo quanto il rischio di complicanze della COVID-19 si riduca nel fumatore che smette ora. Tuttavia, conviene fare un serio tentativo di smettere, per eliminare il sovraccarico di sostanze tossiche che quotidianamente opprimono i polmoni del fumatore: 3-4000 cm3 al giorno, per un fumatore di 12 sigarette al dì.
Per i fumatori
La maggior parte dei fumatori vuole smettere: si tratta solo di fare un serio tentativo per ridurre il rischio di grave polmonite interstiziale in caso di COVID-19.
Per le famiglie in cui qualcuno fuma
E’ importante ridurre l’inquinamento dell’aria che respirate in casa concordando il divieto di fumare in tutta l’abitazione.
Per la sorveglianza, condotta dai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica
Includere nella rilevazione dei casi anche lo stato di fumatore, ex fumatore o non fumatore per poter stimare, assieme all’andamento spazio-temporale della malattia, anche i tassi di incidenza di COVID-19, specifici per stato di fumatore, oltre a quelli per età, sesso e presenza di malattie croniche.
Per la ricerca clinica ed epidemiologica
Valutare il ruolo del fumo come fattore di aggravamento di COVID-19 e, per gli ex fumatori, valutare la riduzione del rischio in relazione al tempo trascorso tra cessazione del fumo e sviluppo della malattia.
Per i policy maker
Informare la popolazione del fatto che esiste una associazione tra fumo e gravità della COVID-19.
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