Uno studio sul processo di decomposizione dei mozziconi nell’ambiente e un disegno di legge presentato al Parlamento
I mozziconi di sigaretta sono il tipo di rifiuto più comune rilevato da studi di monitoraggio condotti in parchi cittadini, spiagge e negli oceani. Un danno per l’ambiente che non bisogna sottovalutare.
Oltre a deturpare l’ambiente, i mozziconi rappresentano una seria minaccia per gli organismi viventi e la salute dell’ecosistema. Quando dispersi, i mozziconi possono essere tossici per i microrganismi, gli insetti, i pesci, gli uccelli e per i mammiferi, uomo compreso. La tossicità dei mozziconi è legata ai composti chimici prodotti durante la combustione del tabacco, e trattenuti dal filtro: nicotina, acido cianidrico, ammoniaca, acetaldeide, formaldeide, benzene, fenoli, piridine, piombo 210 e polonio 210. Inoltre i mozziconi, costituiti da acetato di cellulosa, si accumulano nell’ambiente a causa della loro limitata bio-degradabilità.
Al Congresso Nazionale della Società Italiana di Tabaccologia (SITAB) svoltosi a Napoli il 24-25 ottobre 2019, il prof. Giuliano Bonanomi, del Dipartimento di Scienze dell’Agricoltura dell’Università Federico II di Napoli, ha presentato uno studio della durata di 5 anni, in cui è stata analizzata la decomposizione e l’ecotossicità ambientale dei mozziconi a seconda del tipo di suolo su cui sono abbandonati.
Decomposizione dei mozziconi
La decomposizione dei mozziconi è stata valutata in assenza di suolo (quanto avviene in ambiente urbano es. asfalto, binari ferroviari, superfici di cemento ecc.), in un prato e su una duna sabbiosa.
Durante l’esperimento le alterazioni chimiche e fisiche dei mozziconi sono state quantificate grazie a metodi spettroscopici e all’utilizzo del microscopio elettronico a scansione.
La tossicità è stata monitorata mediante saggi con batteri e alghe. Il microbiota è stato studiato mediante tecniche di sequenziamento di nuova generazione.
Il processo di decomposizione si svolge in tre fasi: una iniziale di circa 30 giorni in cui si rileva una perdita di massa di circa il 15%, corrispondente all’involucro esterno di carta; una fase intermedia di due anni in cui la decomposizione è molto lenta e provoca una perdita di circa il 25% della massa. Successivamente la decomposizione, in assenza di suolo, è ancora più lenta, mentre è più rapida sulla duna ed ancora di più sul prato. Quanto alla tossicità, il Prof. Bonanomi ha detto: “ è particolarmente elevata nei mozziconi appena fumati per poi diminuire rapidamente durante il processo di decomposizione. Di particolare interesse è un secondo picco di tossicità verso l’alga R. subcapitata dopo tre anni di decomposizione”.
La proposta di legge presentata alla Camera mira a proteggere gli arenili, le spiagge e le aree costiere
I deputati MORGONI, BRAGA, PEZZOPANE, CANTINI, ZARDINI hanno proposto la Modifica all’articolo 51 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, estendendo il divieto agli arenili, le spiagge e le aree demaniali costiere, salvo che negli eventuali spazi espressamente destinati ai fumatori da parte del comune competente con propria deliberazione.
Scarica la Proposta di Legge
Per approfondire:
Danni del tabacco all’ambiente
La bioplastica dei filtri ostacola la crescita delle piante
CoP 8 Riflettori sull’ambiente
Non chiedere al lupo come costruire la casa dei 3 porcellini