Nel mese di dicembre 2022, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha presentato in Parlamento il suo programma che spazia dalla riforma dell’assistenza territoriale alla ricerca sanitaria, dall’antibiotico-resistenza alle liste d’attesa al piano oncologico nazionale e altri obiettivi prioritari. In questa occasione il Ministro non ha menzionato il contrasto al tabagismo ma, in risposta a due interrogazioni parlamentari su questo punto; il Ministro ha detto che intende contrastare il tabagismo perché é la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile in Italia, ed ha elencato i seguenti obiettivi:

  • creare, entro il 2040, una prima generazione libera dal tabacco, un obiettivo del Piano Europeo contro il cancro 2021;
  • lavorare affinché l’Italia recepisca la direttiva delegata della Commissione Europea che elimina alcune esenzioni di cui ora godono i prodotti del tabacco riscaldato;
  • sostenere la revisione complessiva della Direttiva Europea Tabacchi del 2014 e della Direttiva Europea in materia di tassazione dei prodotti del tabacco;
  • aggiornare e ampliare la Legge Sirchia in materia di fumo passivo per eliminare le sale fumatori, estendere il divieto di fumare in presenza di minori e donne in gravidanza, ad altri luoghi all’aperto. Attualmente è vietato fumare nelle aree all’aperto di pertinenza di scuole e di reparti e ospedali pediatrici;
  • estendere il divieto della Legge Sirchia al consumo delle sigarette elettroniche e dei prodotti del tabacco riscaldato;
  • vietare la pubblicità dei nuovi prodotti contenenti nicotina, tra cui le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldato, incluso i device elettronici.

La reazione della stampa

Il Ministro ha ribadito le sue intenzioni in una intervista al Corriere della Sera sostenendole con una motivazione economica di grande efficacia comunicativa, ben riassunta nel titolo dell’articolo «Per curare i tumori da fumo spendiamo il doppio di quanto incassiamo con le accise».
L’intervista è stata la notizia del giorno su gran parte dei quotidiani cartacei e internet che hanno ripreso e commentato le dichiarazioni del Ministro. Una lettura degli articoli lascia presagire quali sarebbero le reazioni dei media se e quando il Ministro cercherà di mettere in pratica i suoi intendimenti. Ci sono stati diversi tipi di commenti che si possono suddividere in A) Reazione positiva o neutra, B) Critica alla proposta, C) Critica alla proposta e al Ministro, D) I divieti non sono efficaci, bisogna puntare sui nuovi prodotti del tabacco.

A) Reazione Positiva o Neutra. Articoli che hanno trattato in maniera positiva, come hanno fatto i website della Lega Tumori e della Società Italiana degli Igienisti o neutra come il Fatto Quotidiano;
B) Sono propositi Liberticide. molti giornali che hanno messo l’accento sull’attacco alla libertà individuale, utilizzando concetti come: “ulteriore stretta sui fumatori”, “ancora divieti”, “…ampliare legge anti-fumo, tra divieti anche le e-cig”;
C) Proposte liberticide e Ministro crociato. Articoli che prendono di mira insieme le proposte e il Ministro: “… fermate il soldato Schillaci”, “Schillaci dichiara guerra al tabacco ma dimentica i soldi del piano oncologico”, “Schillaci alla guerra ….”, “il furore ideologico del Ministro”, fino a: “la grande stretta su fumo e alcol serve a dare la colpa a chi si ammala … mentre si prepara lo smantellamento del Servizio Sanitario”.
D) … però la soluzione è nei nuovi prodotti. Articoli che hanno riportato le posizioni del Ministro affiancate alle posizioni dei sostenitori della cosiddetta riduzione del danno, in molti casi direttamente o indirettamente finanziati dall’industria del tabacco e del vaping. E’ il caso di Formiche.net, e i molti siti web dei produttori di sigarette elettroniche come Sigmagazine.

E’ dai tempi di Sirchia che non si sentivano parole così chiare sul dovere del governo di proteggere la salute dal tabacco

L’Italia ha bisogno delle misure elencate dal Ministro Schillaci, perché da quasi 20 anni al tabagismo e le concrete misure di contrasto si sono impantanate e langue la stessa battaglia ideale contro il consumo di un prodotto tanto nocivo. A parte le iniziative della Ministra Lorenzin, quello di buono che è stato fatto viene da Bruxelles. Intanto chi si è rafforzato in Italia è stata l’industria del tabacco che è riuscita a sviluppare la sua “filiera” impiantando fabbriche, stipulando accordi con i coltivatori e foraggiando la ricerca alle sue dipendenze e soprattutto interferendo con le politiche di controllo del tabacco.
Auguri di buon lavoro al nuovo Ministro della Salute!

PER APPROFONDIRE

Tobacco Endgame. Piano Europeo contro il Cancro: tra gli obiettivi c’è l’endgame del tabacco

Piano Europeo contro il Cancro  

La prevenzione del tabagismo nel piano oncologico nazionale 2023-2027

Testo delle interrogazioni e della risposta del Ministro Schillaci in Palamento (17 Gennaio 2023)