Lourdes Liz è stata licenziata dopo aver espresso preoccupazioni sul rapporto con le compagnie del tabacco, per la promozione dello svapo per adolescenti.

Nella causa intentata all’inizio di questa settimana, a New York, Lourdes Liz ex-direttore per i digital e social media della fondazione, sostiene di essere stata ingiustamente emarginata e successivamente licenziata dopo aver sollevato dubbi sui legami della fondazione con “Big Tobacco”.

Un portavoce della fondazione ha dichiarato in una e-mail all’Agenzia France Press che “sebbene non abbiamo ancora presentato una risposta formale alla denuncia, intendiamo negare le accuse e difenderci con forza”.

La fondazione è stata fondata nel 2017 con il pieno sostegno finanziario di Philip Morris International (PMI), ma afferma di essere indipendente e impegnata a “porre fine alla dipendenza dalle sigarette del miliardo di fumatori nel mondo”.
Dice che sta lavorando per aiutare i fumatori adulti a smettere o, se non sono in grado di farlo, passare ad alternative “più sicure” come le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco riscaldato.

Le accuse

Nella causa, Liz accusa la fondazione per aver tenuto riunioni strategiche con PMI e Altria, azionista del marchio di svapo Juul.
Ha anche affermato che il fondatore della fondazione, Derek Yach, ex alto funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità, aveva incaricato il personale di prendere alcune parti di un comunicato stampa di Altria e trasformarle in materiali della fondazione.
Inoltre la fondazione avrebbe minimizzato i rischi per la salute delle sigarette elettroniche e li avrebbe addirittura promossi attraverso programmi rivolti agli adolescenti.

Secondo l’accusa, la fondazione per un mondo senza fumo è stata in sostanza uno strumento del marketing di Big Tobacco, violando in tal modo il suo status di organizzazione non-profit ed esentasse.

La fondazione replica

Il portavoce della fondazione ha insistito sul fatto che, sebbene finanziata da Philip Morris con donazioni annuali , essa è «indipendente da PMI” e che, in base al suo statuto», sia a PMI che all’industria del tabacco è precluso interferire o esercitare influenza sull’uso dei fondi da parte della fondazione».
Il portavoce ha anche sottolineato che la fondazione «condanna fermamente lo svapo tra giovani e adolescenti, al pari della condanna del fumo tra giovani e adolescenti».

Smoke-free World, è la chiave del marketing adottato da Philip Morris per vendere IQOS

I ricercatori e i professionisti impegnati per la prevenzione del tabagismo e le organizzazioni che si battono per la regolazione e il controllo dei prodotti del tabacco hanno da tempo espresso scetticismo circa l’indipendenza e l’affidabilità scientifica della Smoke-free World Foundation.
Bisogna infatti tener presente che l’idea del mondo libero dal fumo è il cardine ideologico della strategia di marketing adottata da Philip Morris per vendere i suoi prodotti a tabacco riscaldato. Questa stessa ideologia è stata usata da Philip Morris come arma per ritornare alla sponsorizzazione degli sport motoristici, a tentare di interferire nel dibattito medico-scientifico e, verosimilmente per inter sponsorizzare ferire con le politiche del governo italiano riuscendo a spuntare una tassazione di favore per i prodotti a tabacco riscaldato.
La stessa Philip Morris ha una lunga storia di tattiche di inquinamento della scienza e della sanità pubblica.

Le accuse di L. Liz confermano i sospetti. Secondo France Press, Matthew Myers, a capo dell’importante ONG americana Tobacco-Free Kids Campain ha dichiarato «Se alla fine l’accusa si dimostrasse vera … andrà a pezzi il mito secondo cui la fondazione è qualcosa di diverso da un braccio di Big Tobacco».

Fonte:

Agenzia France Press tratto dall’articolo di Suit filed against anti-smoking group over links to ‘Big Tobacco. The Journal.ie