Il piano europeo di lotta contro il cancro prevede di aggiornare la raccomandazione dell’Unione Europea sugli ambienti senza fumo agli sviluppi del mercato, includendo nel suo campo di applicazione i nuovi prodotti del tabacco e particolari spazi all’aperto.
Tobacco Endgame – Alleanza per un’Italia senza fumo ha inviato le seguenti considerazioni e proposte.

L’esperienza italiana del divieto di fumo negli ambienti confinati è stata positiva

Tobacco Endgame – Alleanza per un’Italia senza Tabacco sottolinea l’importanza di aggiornare la normativa sul divieto di fumo in ambienti indoor, armonizzando le legislazioni dei paesi membri dell’Unione Europea.
In Italia, il divieto generalizzato di fumare negli ambienti indoor aperti al pubblico e nei luoghi di lavoro è in vigore dal 2005. Contrariamente ai diffusi timori, è stato applicato volentieri dalla popolazione ed ha prodotto risultati positivi, tra i quali: la riduzione di circa il 10% dei ricoveri ospedalieri per infarto del miocardio e l’aumento progressivo della frequenza di abitazioni private in cui non è permesso fumare.
E’ apparso evidente il valore simbolico della norma sul divieto di fumare per proteggere la salute dei non fumatori, che in Italia, ha  funzionato come un potente messaggio di promozione della salute che dice “fumare negli ambienti aperti al pubblico fa male agli altri, non è normale”.

Nel corso degli anni sono emersi limiti della legge che, perciò, deve essere aggiornata

Nel corso degli anni successivi, il divieto di fumo negli ambienti indoor è stato aggirato, in vario modo:

  • Siccome la legge italiana fa riferimento ad ambienti confinati aperti al pubblico, diversi esercizi commerciali (bar, ristoranti) hanno allestito dehors e altre strutture con tettoie in cui è consentito fumare. L’allestimento di strutture del genere si è moltiplicato, a causa dell’epidemia da Covid 19.
  • In secondo luogo, il divieto – in Italia – non si estende ai nuovi prodotti del tabacco, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato, per cui un consumatore di questi prodotti potrebbe usarli anche negli ambienti chiusi frequentati dal pubblico.

Pertanto, crediamo che la Raccomandazione dell’Unione Europea debba prevedere definizioni aggiornate sia di ambiente in cui è vietato fumare che di emissione vietata.
Suggeriamo inoltre di estendere il divieto ad aree all’aperto dedicate o frequentate da persone per cui il tabacco rappresentaa un nemico mortale: aree dedicate ai bambini, alla pratica dello sport e dell’attività fisica e alla cura delle persone malate.

Le proposte

  • Il divieto dovrebbe essere esteso a tutti gli ambienti, sia indoor che outdoor, dotati di tettoia o altro tipo di copertura, anche parziale:
    • ambienti semi-aperti o aperti di pertinenza degli esercizi di ristorazione, quali terrazze, dehors o gazebo e simili;
    • fermate degli autobus, tram, treni e metropolitane.
  • Il divieto di consumo dovrebbe essere esteso ai prodotti del tabacco e succedanei del tabacco inclusi le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato.
  • Il divieto dovrebbe essere esteso ad alcune aree all’aperto:
    • aree all’aperto di pertinenza delle strutture sanitarie e scolastiche;
    • stadi, strutture e campi sportivi;
    • aree giochi di parchi e/o giardini pubblici;
    • spiagge di stabilimenti balneari.

Consultazione Pubblica della Commissione Europea sugli ambienti senza fumo

 Piattaforma “Dì la tua” della Unione Europea  https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13333-Ambienti-senza-fumo-raccomandazione-aggiornata_it