Il titolo fa sperare,
l’entità degli aumenti fa ridere
le motivazioni causano sconcerto


Il Disegno di legge di bilancio 2020 è approdato in Senato e, al suo interno, è presente il Titolo II: Misure fiscali a tutela di ambiente e salute con 4 articoli:

Art. 79 (Imposta sul consumo dei manufatti in plastica con singolo impiego)
Art. 80 (Accise tabacchi)
Art. 81 (Imposta di consumo sui prodotti accessori al consumo dei tabacchi da fumo)
Art. 82 (Imposta sul consumo di bevande con zuccheri aggiunti)

Il titolo è significativo perché spiega che questa tassazione è finalizzata alla salute  

Questo titolo segnalerebbe un cambiamento culturale nella nostra amministrazione: la leva fiscale può essere usata per rendere meno disponibili prodotti dannosi per la salute e per l’ambiente. In tal modo, il nostro paese recepirebbe un orientamento che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo IARC, la Banca Mondiale hanno fatto proprio e che diversi paesi mettono in pratica.

L’entità degli aumenti fa ridere

  • Sigarette: l’accise passa da 30 a 35 euro a Kg. convenzionale.
  • Sigaretti: l’accise aumenta da 32 a 37 euro al Kg. convenzionale;
  • Trinciati per rollare sigarette: l’accise aumenta da 125 a 130 euro per Kg convenzionale
  • Prodotti a tabacco riscaldato (il 25% delle accise sulle sigarette). Nessuna aumento
  • Sigarette elettroniche e liquidi di ricarica (il 10% rispetto alle accise delle sigarette per quelle con nicotina e il 5% per quelle senza nicotina ). Nessun aumento

Se le aziende decidessero di scaricare l’aumento fiscale sul consumatore, i prezzi aumenterebbero di circa dieci centesimi di euro per pacchetto di sigarette, quindi di mezzo centesimo a sigaretta. Per le sigarette rollate a mano, l’aumento per il consumatore potrebbe aggirarsi attorno a 0,25 centesimi a sigaretta.

Le motivazioni causano sconcerto

Contraddicendo il titolo della misura politica, le motivazioni addotte non includono l’obiettivo di rendere meno accessibili i prodotti del tabacco, soprattutto a giovani e persone vulnerabili. Invece enfatizzano la preoccupazione della riduzione dei consumi di sigarette in Italia, con diverse affermazioni false o fuorvianti. Su questo punto, la posizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è che i prezzi dei prodotti del tabacco devono aumentare, proprio per ridurre i consumi. Bisogna sottolineare che, secondo la Banca Mondiale, l’aumento delle accise riduce il numero di fumatori ed aumenta gli introiti fiscali.