Nel primo trimestre 2020, venduti 167.000 Kg in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (equivalgono a 8 milioni di pacchetti di sigarette in più, su base annua)

Confronto tra le vendite del primo trimestre 2019 e quelle del primo trimestre 2020 (Italia)

Primi segnali del possibile successo della strategia dell’industria del tabacco per invertire la tendenza alla riduzione dei consumi, attraverso la sostituzione delle sigarette con altri prodotti

Vendite di Sigarette nei primi trimestri del periodo 2004-2020 (confronto limitato ai primi trimestri perché le vendite di sigarette variano sensibilmente da un trimestre all’altro dell’anno)

La dinamica del mercato, alimentata fino al 2014 dal solo tabacco sfuso per rollare sigarette, è ora movimentata dai prodotti a tabacco riscaldato.

Prodotti Primo Trimestre 2019 (Kg)Quota di mercato per prodotto 2019Primo Trimestre 2020 (Kg)Quota di mercato per prodotto 2020Differenza  in valori assoluti (Kg)Differenza percentuale
Sigarette15.018.17386%14.503.08082%-515.093-3%
Trinciati per rollate1.122.6206%1.201.2067%78.5867%
Tabacco riscaldato581.7543%1.182.0017%600.247103%
Sigaretti416.0462%417.3332%1.2870%
Sigari203.0151%203.2821%2670%
Trinciati per pipa65.9600%68.4990%2.5394%
da mastico7.5800%7.2180%-362-5%
TOTALE17.415.149100%17.582.619100%167.4701%
Confronto delle quote di mercato per tipo di prodotto del tabacco (Italia 2019 – 2020 Primo Trimestre)

Classe politica di governo avventurista

Questi sono i frutti di scelte politiche avventate che, senza alcuna valutazione dei rischi del tabacco riscaldato, anzi nascondendo per oltre un anno le relazioni scientifiche che richiamano alla prudenza, hanno voluto favorire in ogni modo questo prodotto in Italia.

l’industria del tabacco gode

L’Industria, soprattutto la Philip Morris che ha assunto, nel settore del tabacco riscaldato, un ruolo di quasi monopolista in Italia, ottiene soddisfacenti risultati: sostituisce le vendite delle sigarette, in calo da tempo, con quelle dei prodotti a tabacco riscaldato. Inoltre, con la tassazione ridotta al 25% rispetto alle sigarette tradizionali, intasca circa 400 milioni di euro/anno puliti, visto che non ha ridotto i prezzi. In tal modo può permettersi il lusso di una rete di distribuzione privata e sofisticata, servizi efficienti per i clienti, marketing occulto, finanziamenti indiretti alla politica e investimenti in ricerca di parte. Inoltre, con la retorica acchiappa gonzi di “un mondo senza fumo” riesce ad ottenere visibilità sui media, relazioni in Parlamento e, addirittura, intrecciare liasons con il mondo sanitario. Ciò cui da sempre aspira: essere trattata come una industria rispettabile che vende un prodotto normale . Ma allora, chi ha la responsabilità degli 8 milioni di morti all’anno causati dal tabacco, nel mondo?

Fonte: dati del Ministero della Salute

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