A seguito della puntata di Report del 25 maggio, il Ministero della Salute tira fuori l’essenziale della relazione dell’Istituto Superiore di Sanità sul tabacco riscaldato: non si può dire se il consumo di prodotti a tabacco riscaldato comporti un rischio minore del fumo di sigarette tradizionali. Informazioni importanti per la salute pubblica tenute segrete senza motivo.

Lunedì 25 Maggio 2020, la trasmissione Report è andata in onda con una inchiesta sul perché in Italia, i prodotti a tabacco riscaldato avessero uno sconto fiscale pari al 75% rispetto alle sigarette tradizionali. E’ stato svelato come le azioni di lobbying della Philip Morris sul Governo, in Parlamento, nei Ministeri e nell’Agenzia dei Monopoli era riuscita ad ottenere una norma quadro che riconoscesse un supposto rischio ridotto del tabacco riscaldato e, fin dall’atto della loro registrazione, uno sconto fiscale del 50% (con Governo Renzi) , sconto che raggiunse il 75% (Governo Conte 1 sostenuto dalla maggioranza giallo-verde). Tale sconto ha resistito anche con al cambio della maggioranza che portò al Governo Conte 2, nell’estate del 2019.

Guarda il servizio di Report una cortina di fumo (è disponibile anche il testo)

Diverse parti dell’inchiesta sono illuminanti.
Ad esempio l’intervista all’Onorevole Tancredi che era Vice Presidente della Commissione Politiche dell’Unione Europea all’epoca relatore della legge di delega al Governo per l’atto di recepimento della Direttiva EU n. 40/2014. Nella Legge di delega viene raccomandato di prevedere un “adeguato quadro normativo che riconosca il potenziale rischio ridotto dei prodotti del tabacco di nuova generazione”. Si creava così un guscio normativo che avrebbe favorito, non è chiaro a quale titolo, l’industria del tabacco e, in particolare, Philip Morris che di lì a poco avrebbe registrato la sua IQOS. Nell’inchiesta di Report, l’Onorevole ammette di aver agito sotto la pressione dei lobbisti del tabacco.
Altro esempio è l’intervista al Senatore Nannicini sulla perdita di entrate per lo Stato derivanti dallo sconto fiscale che vale oggi circa 400 milioni di euro all’anno.
Tutto ciò evidenzia il ruolo che anche in Italia può avere il giornalismo investigativo, quando è capace, come in questo caso, di evitare la scorciatoia delle tesi precostituite e dei complotti e di dedicarsi invece alla ricostruzione dei fatti. Un ruolo cruciale nel campo del tabacco, il primo fattore di rischio per la salute globale, un business che prospera perché sostenuto da un’industria abile e senza scrupoli.
Sconcertante è stata l’intervista all’ex Ministra della Salute Giulia Grillo la quale ha affermato di non conoscere la relazione, mentre la guardava facendo mostra di incredulità. La relazione era stata mandata dal Direttore della Prevenzione D’Amario al Capo di Gabinetto Carpani. Certo, un Ministro non legge una relazione tecnica di 80 pagine, ma riceve un appunto che il Gabinetto del Ministero redige e passa alla Segreteria particolare del Ministro. L’ex Ministra Grillo è politicamente responsabile di aver tenuto all’oscuro la popolazione della pericolosità di IQOS e a nulla vale il tentativo di scaricare la responsabilità su altri. Nel caso, le spalle sarebbero quelle del capo di gabinetto, un alto funzionario, noto peraltro per lo scrupolo con cui è solito attendere ai suoi doveri, o addirittura quelle dei suoi stretti collaboratori nella segreteria particolare.

Un’altra buona notizia è che Report ha annunciato di essersi consorziato con altre firme giornalistiche sotto l’ombrello dell’Organized Crime and Corruption Reporting Project (OCCRP) che raccoglie le inchieste su varie storie criminali, inclusi i crimini di Big Tobacco. Una risposta globale ad una sfida globale alla salute pubblica. (VAI all’inchiesta dell’OOORP su Philip Morris).

Un pò di luce: un’altra voce si alza in Parlamento e pure il Ministero si fa vivo

  • A seguito dell’inchiesta di Report, il Senatore Lorenzo Fioramonti ha presentato una interrogazione al Ministero della Salute sostenendo le stesse tesi del Senatore Nannicini, della Senatrice Binetti e degli altri che avevano proposto l’emendamento per eliminare il vantaggio fiscale alle IQOS.
  • Il Ministero della Salute pubblica finalmente l’essenziale della relazione secretata a pagina 11 e 12 del suo bel rapporto sul tabagismo nel 2019. Ci voleva Report per spingere il Ministro a far sapere agli Italiani che le IQOS non sono innocue, sono tossiche e che ci vorrà tempo per sapere se i rischi per la salute sono uguali o minori di quelli delle sigarette?
    Con la loro cedevolezza nei confronti dell’industria del tabacco i Ministri scaricano tutta la responsabilità dei danni del fumo sui fumatori, i quali – invece di essere trattati ed aiutati in quanto vittime del marketing dell’industria e dipendenti dalla nicotina – passano per colpevoli ed autolesionisti.

Invitiamo Report ad andare avanti, sugli altri aspetti del problema e le altre componenti della strategia dell’industria che non sono stati ancora indagati

  • La lacuna maggiore del servizio di Report è stata quella di non aver mostrato che, in Italia, i Ministeri competenti nel tabacco (Salute, Economia con la sua Agenzia dei Monopoli, Sviluppo Economico e Agricoltura) perseguono finalità diverse. Questo fatto, assieme alla debolezza economica della politica rendono l’industria capace di esercitare pressioni, usare l’arma del ricatto occupazionale e creano l’humus per l’attecchire di pratiche corruttive.
  • E’ stata scotomizzata l’influenza della PM sulle fondazioni e i centri studi legati alla politica.
  • Non è stato mostrato che l’industria del tabacco cerca di inquinare le istituzioni nazionali e internazionali per farne inceppare i meccanismi di funzionamento.
  • La propaganda dei prodotti a tabacco riscaldato affidata a società medico e scientifiche che così facendo rischiano di vendere – è il caso di dirlo – la propria anima e il proprio giuramento ippocratico al diavolo.