L’Assemblea Nazionale ha votato all’unanimità per il divieto. Andrà in vigore nel 2024, dopo il voto del Senato e l’approvazione della Commissione Europea
Il Primo Ministro francese Elisabeth Borne l’aveva promesso a settembre e l’Assemblea Nazionale, il 4 dicembre 2023, ha approvato all’unanimità la norma che vieta la vendita delle sigarette elettroniche usa e getta (puff). La deputata Francesca Pasquini, che ha presentato il testo nel novembre 2022 ha detto che: “Il loro prezzo è irrisorio, gli aromi fruttati e dolci sono attraenti, la discrezione del dispositivo li fa passare inosservati dai genitori“, e Michel Lauzzana, correlatore ha parlato di una “trappola subdola per bambini e adolescenti ”.
La votazione ha raccolto l’appoggio di tutti i partiti politici oltre a quello del Governo della Signora Borne che, curiosamente, è un’accanita svapatrice. La misura fa parte del piano governativo di lotta al fumo per “una generazione libera dal tabacco a partire dal 2032”, che si propone di aumentare progressivamente i prezzi dei prodotti del tabacco (un pacchetto di sigarette costa, già oggi, in Francia più del doppio di quanto costa che in Italia), de-normalizzarne l’uso, sostenere la prevenzione e i fumatori che vogliono smettere.
Diversi altri paesi in Europa, tra cui Gran Bretagna, Irlanda e Germania, stanno prendendo in considerazione misure simili.
Il target dell’industria sono i ragazzini
Secondo i dati dell’indagine dell’Alliance contre le Tabac, il 15% degli adolescenti francesi tra i 13 e i 16 anni ha provato le puff almeno una volta, una frequenza pari a quella dei ragazzini che hanno provato a fumare e a quella dei ragazzini che hanno usato i sacchetti di nicotina.
Anche la popolarità delle puff è elevata tra gli adolescenti francesi: più della metà dei ragazzi che hanno sentito parlare delle puff dichiara che il prodotto viene consumato nella scuola, più del 25% dice che lo si usa prima delle uscite o delle serate con gli amici o durante un’attività extrascolastica. (Qui la presentazione dei dati)
Le aziende produttrici, molte con sede in Cina, prendono di mira gli adolescenti attraverso un’attività di marketing che punta sull’economicità, la mancanza di asprezza e il sapore fruttato, il colore attraente, l’influenza dei pari e quella dei social media.
In Francia le puff costano la metà delle sigarette
In Francia, una e-cig usa e getta da 600 tiri costa circa 9 euro, meno di un pacchetto di 20 sigarette. Ma, in termini di contenuto in nicotina, 600 tiri equivalgono approssimativamente a 40 sigarette. Sono ridicolmente economici.
I sapori fruttati
Al contrario delle sigarette che hanno un sapore aspro, le puff hanno un aroma e un sapore fruttati e zuccherini che fanno pendant con le denominazioni e i colori vivaci delle confezioni che richiamano l’aroma.
Discrezione
La forma e le loro piccole dimensioni le rendono facili da nascondere ai genitori e agli insegnanti.
Influenza dei pari
L’influenza dei pari ha un ruolo Importante sul comportamento degli studenti: il 55% degli adolescenti che hanno già utilizzato le Puff le hanno provate perché molti altri intorno a loro le usavano, in particolare nei luoghi in cui si interagisce.
L’influenza dei social network
Quasi 3 adolescenti su 10 che hanno già sentito parlare delle Puff ed hanno affermato che, quando vedono persone utilizzarlo sulle piattaforme digitali, gli vien voglia di utilizzarle.
Perché è necessario vietare la vendita delle puff
In Francia, tra i ragazzi che hanno già utilizzato Puff, il 47% è diventato dipendente attraverso questo prodotto! Questa legge deve essere approvata il più rapidamente possibile per proteggere la salute dei nostri figli ma anche quella del nostro pianeta, ha detto Loïc Josseran, presidente dell’Alliance Contre le Tabac. Ed ha ragione perché le puff sono una minaccia per l’ambiente: hanno componenti plastiche ed elettroniche che vengono smaltite insieme nell’indifferenziata. Questi rifiuti finiscono in inceneritore o in discarica, contaminando impianti e ambiente con sostanze pericolose: litio e metalli pesanti come cadmio, mercurio, piombo, nichel. Si tratta di quantità enormi, se si pensa che in Italia, vengono buttate via quasi 50 milioni di puff ogni anno.
Un esempio per l’Italia
Ci sono alcune peculiarità del voto in Assemblea Nazionale che colpiscono l’osservatore italiano. Sottolineiamo: la tempistica e l’unanimità del voto. Per i prodotti che creano dipendenza, la tempestività dei provvedimenti restrittivi fa molto perché, lasciando il commercio totalmente alla mercé del marketing, il prodotto additivo si diffonde tra gli adolescenti, il suo uso diventa “normale” mentre i produttori si arricchiscono e dispongono delle risorse per creare una lobby che influenza i decisori. Il voto dell’Assemblea mostra che in Francia il Legislatore ha a cuore la salute e la libertà dei suoi ragazzi, mentre l’unanimità della votazione mostra che questa attenzione attraversa ogni schieramento e che quindi le politiche contro il tabacco possono resistere ai cambi di maggioranza.
Infine, il voto accende una speranza anche per l’Italia e l’Unione Europea.
Fonti
Alliance Contre le Tabac. Vivant J, Perrin A. Les adolescents de 13 à 16 ans et les nouveaux produits du tabac et de la nicotine, 2ème édition – Octobre 2023
Romain Geoffroy. Les cigarettes électroniques jetables, appréciées des ados et très polluantes, bientôt interdites en France? Le Monde 4 décembre 2023
George Wright. E-cigarettes: France backs bill to ban disposable vapes? BBC News